Dorayaki e Le ricette della signora Toku

Buona sera a tutti,

con il post di oggi voglio portarvi a fare un bel viaggio, siete mai stati in Giappone??? Io non ci sono mai stata, ma è un paese che mi ha sempre affascinata e prima o poi .....chissà....magari riuscirò ad andarci.

Comunque tanti bellissimi viaggi si possono fare anche con la fantasia, leggendo un libro, attraverso le fotografie, un racconto o guardando un film.

A volte, anche semplicemente preparando una ricetta, si riescono a scoprire nuovi mondi, ed è proprio quello che è successo a me preparando questi dolci giapponesi, i dorayaki.

Ora vi racconto come sono arrivata a questi dolci.

Qualche settimana fa ho ricevuto una mail, un'agenzia mi ha contattata per la promozione del film giapponese "Le ricette della signora Toku" di Naomi Kawase, che uscirà al cinema in tutta Italia proprio domani dal 10 dicembre. L'idea di promozione è stata quella di coinvolgere alcuni blogger di food nella preparazione dei dorayaki, un modo molto simpatico per far conoscere questo pezzo forte della pasticceria giapponese. Naturalmente ho accettato subito con grande entusiasmo, ho ricevuto a casa la dorayaki box, un kit contenete gli ingredienti necessari ed ecco qua la ricetta di oggi.

Ho visto la recensione del film e non vedo l'ora di vederlo, so già che è uno di quei film che piace a me. Racconta la storia di Sentaro, gestore di una piccola panetteria che vende dorayaki, quando Toku, un'anziana signora, si offre di aiutarlo in cucina. Sentaro accetta con riluttanza, ma ben presto Toku dimostra di avere due mani magiche nel preparare gli "an"(crema di fagioli) e grazie alla sua ricetta segreta la piccola attività inizia a prosperare. Con il passare del tempo Sentaro e Toku aprono i loro cuori e rivelano antiche ferite. "Le cose semplici, come una ricetta, a volte possono cambiare le vite delle persone."

Parleranno di questo film proprio questa sera alle 22.50 su Rai Movie, io non me lo perdo.

Ringrazio anche io Toku per avermi fatto scoprire questi dolci deliziosi, non so se siano venuti esattamente come gli originali. Praticamente sono delle frittelle tipo pancake farcite con una crema dolce di azuki. Sia a me che a mio marito sono piaciuti moltissimo.

Ho seguito la ricetta che mi hanno inviato nel box, non ho fatto nessuna modifica.

Ingredienti:

per le frittelle:
3 uova
1 tazza di farina
2/3 di una tazza di zucchero
3 cucchiai di acqua
1/2 cucchiaino di lievito
olio per ungere la padella

per la crema:
1 tazza di azuki in scatola già cotti
1/3 di tazza di zucchero
acqua q.b.

Mettete in una pentola gli azuki con lo zucchero e coprite con un paio di tazze di acqua. Portate a ebollizione a fiamma viva poi abbassate la fiamma e fate cuocere a fuoco lento per almeno un'ora aggiungendo altra acqua poco per volta.

Quando gli azuki cominceranno a sfaldarsi frullate con il frullatore ad immersione in modo da ottenere una crema densa spalmabile.

Fate raffreddare la crema e preparate le frittelle.

In una ciotola sbattete le uova, aggiungete la farina con il lievito, lo zucchero, l'acqua, fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo (tipo quello dei pancakes).

In una padella unta d'olio versate due cucchiai di composto per frittella (le mie erano circa larghe 10 cm), lasciate cuocere fino a che sulla superficie superiore non appaiono delle bollicine, dopodichè girate affinchè cuociano anche dall'altra parte.

Quando le frittelle si sono raffreddate spalmate la crema di fagioli e unitele per formare i dorayaki.

"Consumare degli alimenti buoni riempie la mente di meraviglia e felicità. Credo che nessuno possa arrabbiarsi dopo aver mangiato una pietanza squisita."

Naomi Kawase

Con la speranza di avervi fatto assaporare un po' di Giappone vi auguro buona notte.

Ci vediamo domani al cinema!!

Anche a La Pina di radio Deejay è stata inviata la dorayaki box, mi è piaciuto molto il suo commento:
"Un film giapponese delizioso e commovente… una storia che sembra lontana ma che invece riguarda tutti noi anche oggi…
La luce, i dialoghi, i rumori, i profumi e i sapori del film sono il motivo per cui vado due volte l’anno in quel meraviglioso paese…"

Sabina