Buongiorno amici, buon lunedì a tutti!!!
Eccomi ancora qui, ho riconfermato la collaborazione con l'azienda agricola biologica e biodinamica Giancarlo Ceci Agrinatura e quindi ora non ho più scuse.
Ho iniziato subito con una ricetta tipicamente pugliese, ho preparato per la prima volta le orecchiette con le cime di rapa. Quelle che ho mangiato in Puglia ovviamente non hanno paragoni, ma anche le mie non sono niente male.
Questi piatti della tradizione sono ottimi nella loro semplicità, quello che fa sempre la differenza è la qualità dei prodotti.
Per questo piatto le orecchiette andrebbero fatte in casa, ma io non ho azzardato così tanto, le lascio fare a chi ne è veramente capace, le ho trovate fresche, già pronte, nel banco frigo del supermercato.
Ingredienti per due persone:
200 g di orecchiette fresche
1 bel mazzo abbondante di cime di rapa
3-4 filetti di acciuga sott'olio
1 peperoncino secco (facoltativo)
1 spicchio d'aglio
olio extravergine d'oliva
2-3 cucchiai di pangrattato
sale
La prima cosa da fare è quella di pulire bene le cime di rapa, si eliminano le foglie esterne e si tengono soltanto le foglie più piccole con i fiori (per questo vi consiglio di comperarne un bel mazzo abbondante). Lavate bene le cimette e tenetele da parte.
Mettete a bollire una pentola con dell'acqua salata.
Nel frattempo in una padella fate dorare il pangrattato con un filo d'olio, senza bruciarlo e tenete anche questo da parte in un piattino.
In una padella capiente fate dorare l'aglio schiacciato con un filo d'olio, aggiungete il peperoncino (facoltativo) e fate sciogliere assieme i filetti di acciuga.
Quando l'acqua bolle, nella pentola buttate le cime di rapa, dopo circa 5 minuti buttate anche la pasta che dovrà lessare assieme alle cimette. Per intenderci meglio le cime di rapa prevedono circa 10 minuti di cottura, mentre la pasta fresca più o meno 5 minuti.
Scolate bene pasta e cimette e versate nella padella con aglio e acciughe, fate insaporire per un minuto e poi versate nei piatti.
Condite con un filo d'olio a crudo e una bella spolverata abbondate di pangrattato che avevate tenuto da parte.
Non si può gustare questo piatto senza un buon bicchiere di vino.
Buona giornata a tutti!!!
A presto
Sabina
Pinno? Certo!!!
RispondiEliminaDaniela
Speciali!
RispondiEliminaIncreíblemente rica una pasta recién hecha.
RispondiEliminaSaludos
Blanca de JUEGO DE SABORES
mi piace questo primo della cucina pugliese, pensare che l'hai cucinato a Merano fa capire come la buona cucina non abbia confini, buona settimana
RispondiEliminaBravissima Sabina!La tua ricetta è quasi perfetta, devi comunque sapere che anche in Puglia ci sono moltissime varianti, ogni paese ha la sua ricetta. Mia mamma, provincia di Brindisi, aggiunge al soffritto di aglio e alici anche dei capperi e dei pomodori del pendolo. Io a Padova i pomodorini del pendolo me li sogno, quindi aggiungo dei pomodorini pachino divisi in due e faccio cuocere un dieci minuti, una bontà!
RispondiEliminaVoglio provare anch'io! Brava!!!
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